TERAMO – Una class action per chiedere il rimborso del mancato risparmio idrico connesso alla mancata applicazione della legge regionale numero 16 del 19 agosto del 2009. A promuoverla è il movimento politico “Il popolo di Teramo”, insieme al “Movimento consumatori del sud” e all’associazione “Progetto Daf”, che invita i cittadini teramani e non a sottoscrivere l’atto recandosi nella sede del Movimento in corso San Giorgio. La legge, che raccoglie le indicazione della Finanziaria del 2008, denominata “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio” che, all’articolo n 16 introduce le “Disposizioni finalizzate al risparmio e al riutilizzo delle risorse idriche”. «In Abruzzo – spiega Giancarlo tacchetti del “Popolo di Teramo” – tutte le concessioni edilizie rilasciate dal 2009 ad oggi sono di fatto abusive, perché non rispettano questa legge, che in sostanza dispone che gli edifici devono avere un impianto per il recupero delle acque grigie, come ad esempio quelle da utilizzare per lo scarico del water». Il “Movimento consumatori del sud” ha intanto predisposto un atto extragiudiziario «chiediamo ai cittadini – afferma Gabriella Rapposelli – di far valere i propri diritti e chiedere il rimborso». Secondo Franco De Angelis, dell’associazione “Progetto Daf”, il risparmio medio a famiglia si aggira sul 30%. «Vigileremo – afferma De Angelis – affinché la legge venga rispettata anche nella ricostruzione delle case aquilane».
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